Pesca Melba
La storia
Un gelato caldo per Nellie
Helen Porter Mitchell (1861-1931), in arte Nellie Melba, è stata una delle più celebri e acclamate soprano liriche della sua epoca. La sua voce era leggendaria e la sua fama la portava a esibirsi nei più prestigiosi teatri del mondo, dal Covent Garden di Londra all’Opéra di Parigi, fino al Metropolitan Opera di New York. Siamo nel pieno della Belle Époque, un’epoca di grande ottimismo, progresso tecnologico e fioritura culturale, in cui l’aristocrazia e la nascente borghesia ricca frequentavano hotel di lusso, ristoranti raffinati e teatri d’opera. La cucina stava evolvendo, passando da uno stile barocco e pesante a uno più raffinato e attento alla qualità degli ingredienti.
In questo scenario, Auguste Escoffier emerse come una figura rivoluzionaria. Non era solo uno chef eccellente, ma un vero e proprio organizzatore e innovatore. A lui dobbiamo non solo la creazione di grandi piatti come la “Tournedos Rossini” e le “Poires Hélène” ma soprattutto la razionalizzazione e l’organizzazione della brigata di cucina e la standardizzazione di molte ricette, rendendole più accessibili e riproducibili. Escoffier aveva un’innata capacità di comprendere e anticipare i gusti dei suoi clienti, spesso creando piatti su misura per loro o in loro onore, consolidando così il rapporto tra il mondo della gastronomia e quello dell’arte e della nobiltà.
Bene, in questo contesto proviamo ad immaginare la nascita del famoso dessert Peach Melba. Nellie Melba era cliente abituale di Escoffier, quando lavorava all’Hotel Savoy di Londra. Si narra che la cantante amasse molto il gelato ma lo prendeva con molta moderazione perché temeva che il freddo potesse creare problemi alla sua bellissima voce. Allora Escoffier, che ammirava la cantante, volle creare per lei un dessert innovativo in cui il freddo del gelato fosse stemperato da una pesca tagliata metà e leggermente stufata. La prima versione, che presentò al Savoy dedicata alla cantante australiana, era composta da pesche fresche e gelato alla vaniglia, il tutto servito in una coppa di cristallo posata su un blocco di ghiaccio scolpito a forma di cigno. Inizialmente la chiamò “Pesche al Cigno” in riferimento ad una rappresentazione del “Lohengrin” di Wagner in cui Nellie Melba aveva trionfato nel ruolo di Elsa e dove appunto il cigno ha un ruolo centrale. Fu un grande successo, ma non finì li. Successivamente, nel 1899, in occasione dell’inaugurazione dell’Hotel Carlton di Londra, dove Escoffier era chef, aggiunse il caratteristico coulis di lamponi freschi e ribattezzò il dolce “Pesca Melba”. Si dice che la Melba apprezzasse particolarmente l’aggiunta dei lamponi non solo perché arricchiva il sapore ma perché rendeva il dessert ancora meno “freddo”.
La Pesca Melba divenne rapidamente un dessert di culto, simbolo di eleganza e raffinatezza. La sua fama crebbe di pari passo con quella di Escoffier e di Nellie Melba. Questa connessione tra l’arte lirica e il dessert dimostra la capacità del grande chef nell’inventare piatti che onorassero i suoi illustri ospiti intrecciando elementi della vita e della carriera di questi nelle sue creazioni. Ancora oggi, è un classico intramontabile che si trova nei menù di molti ristoranti di alta cucina, sebbene spesso in versioni modernizzate come ad esempio l’aggiunta di mandorle tostate, panna o altre salse. Ma la ricetta della Pesca Melba, come concepita da Escoffier, è sorprendentemente semplice e si basa soprattutto sulla qualità eccellente di pochi perfetti ingredienti e sulla lavorazione leggera di questi:
La ricetta
INGREDIENTI
- Pesche Mature: Preferibilmente a polpa gialla, dolci e succose. La quantità dipende dal numero di porzioni, solitamente 2 mezze pesche a persona.
- Gelato alla Vaniglia: Di altissima qualità, possibilmente fatto in casa
- Lamponi Freschi: Molto maturi e dolci, senza ammaccature. Questi sono l’elemento chiave per la salsa.
- Zucchero in minima quantità per dolcificare leggermente la salsa di lamponi, se necessario, e per lo sciroppo delle pesche nella leggera cottura.
PREPARAZIONE
La preparazione è elegante nella sua semplicità.
- Sbollentatura e Pelatura: Incidi una piccola croce sulla parte inferiore di ogni pesca.
Porta a ebollizione una pentola d’acqua. Prepara contemporaneamente una ciotola con acqua fredda e ghiaccio.
Immergi le pesche nell’acqua bollente per 15-30 secondi. Il tempo esatto dipende dalla maturità della pesca; devono ammorbidirsi leggermente ma non cuocere.
Con un mestolo forato, trasferisci immediatamente le pesche nella ciotola con acqua fredda e ghiaccio per bloccare la cottura.
Una volta raffreddate, la pelle dovrebbe staccarsi facilmente partendo dall’incisione. Pelale delicatamente. - Le Pesche: Taglia a metà le pesche e rimuovi il nocciolo.
- Leggera cottura: Se le pesche non sono estremamente mature o se si desidera una consistenza leggermente più tenera, si possono stufare brevemente in uno sciroppo leggero di acqua e zucchero, rapporto 2 a 1, aromatizzato con un pezzetto di vaniglia, portato a bollore giusto il tempo per farle intiepidire e insaporire.
- Preparazione della Salsa di Lamponi (Coulis): Metti i lamponi freschi in un frullatore o con un frullatore a immersione. Frulla fino a ottenere una purea liscia.Passa la purea di lamponi attraverso un setaccio a maglie fini, usando una spatola o un cucchiaio per spingere il liquido e scartare i semi e le piccole impurità. Assaggia la purea. Se i lamponi sono molto dolci, potrebbe non servire zucchero. Se sono un po’ acidi, aggiungi mezzo cucchiaino di zucchero a velo e mescolate bene. Non deve essere troppo dolce, l’acidità è importante per bilanciare il dessert.
- Servizio: La Pesca Melba viene tradizionalmente servita in una coppa di cristallo o in una ciotola elegante.
Tira fuori per tempo dal freezer il gelato perché non si presenti ghiacciato ma ben mantecato. Poni due generosi cucchiai di gelato alla vaniglia sul fondo della coppa.
Disponi le mezze pesche sopra il gelato, con il lato tagliato rivolto versoio basso o leggermente inclinato. Versa poi abbondantemente la purea di lamponi sulle pesche e sul gelato.
Andrebbe servito tutto ben freddo ma io, come la grande Nellie, preferisco porre sul gelato le pesche stufate tiepide e la coulis di lamponi a temperatura ambiente. Il contrasto, tipico del gusto di questo dessert, viene così esteso anche alle temperature di servizio.
Senti che mangi !
