Nocino
La storia
La notte delle streghe
Storia e ricetta raccontate da Mimmi
Dopo il limoncello, il nocino è il più famoso dei liquori fatti in casa.
Non è certo il più facile, soprattutto perché richiede il rispetto scrupoloso dei tempi della natura e di avere la pazienza di aspettare i lunghi tempi di infusione.
Sì, perché per fare il nocino servono le noci raccolte rigorosamente la notte tra il 23 e il 24 giugno, la notte di San Giovanni, la notte delle streghe. La tradizione vuole infatti che i romani un tempo facessero benedire i letti e la porta della casa, perché quella notte le streghe, volando dai loro nascondigli, si radunano sui prati del Laterano e poi se ne vanno per la città ad acchiappare quante più anime possono. Per impedirlo i romani andavano numerosi a San Giovanni e con tamburi, trombe e fiaccole accendevano grandi falò per scacciare le streghe. Da lì la tradizione della Festa di San Giovanni che inizia la notte e si svolge per tutto il giorno dedicato al Santo, ancora oggi molto sentita a Roma.
Proprio allora l’albero del noce è carico di bellissime palline grosse come quelle del ping pong, con il mallo esterno di un bel verde chiaro coperto di una leggerissima peluria. Le noci all’interno ci sono già ma il guscio legnoso è appena abbozzato, così come il gheriglio bianco candido immerso in una polpa verde, compatta che protegge il frutto come un brodo primordale. Non provate a mangiarle, così sono pessime!
Qualcuno pensa che esagero con la precisione per la data di raccolta? Ebbene vi assicuro che una volta ho tardato la raccolta di una settimana e ho trovato il guscio legnoso molto più formato e l’interno coriaceo.
Il risultato è stato un liquore molto meno profumato ed invitante.
Ho incontrato per la prima volte le noci per il nocino nella bella casa sotto il tempio di Giove Anxur a Terracina della mia amica Ornella. Lei aveva raccolto le noci proprio il giorno prima, ovviamente il 24 giugno, da suo fratello in Sabina. Ed è così che in giardino, sotto il bel sole di giugno e davanti alla magnifica vista del golfo Gaeta, abbiamo iniziato la prima fase della preparazione del nocino: spaccare in quattro spicchi le noci, armate ciascuna di un coltellaccio e di un battilardo con cui assestare un colpo deciso sul coltello strategicamente posto nel senso della lunghezza frutto. Ve lo dico subito, un po’ di forza ci vuole. Anche se il guscio legnoso non è formato le noci sono abbastanza dure. Poi sono.sferiche e quindi tendono schizzare via come proiettili. E occorre anche proteggere tavolo con un vassoio e le mani con guanti di lattice, perché le noci aperte rilasciano un succo marroncino che tinge immediatamente tutto ciò con cui entra in contatto.
Non vi scoraggiate per questi avvertimenti perché vi assicuro che il risultato con qualche attenzione sarà eccellente.
Andiamo per ordine. Prima di tutto gli ingredienti.
La ricetta
INGREDIENTI
- 24 noci verdi spaccate in quattro
- 1 litro di alcool alimentare
- 2 pezzi di cannella in stecca
- 1 limone a cui pelare la buccia senza il bianco
- 5 chiodi di garofano
- 500 ml di acqua
- 400 gr di zucchero
PREPARAZIONE
- Subito dopo averle raccolte, prima di spaccare in quattro le noci, lavale bene e asciugale con la carta da cucina. Accorgimenti e strumenti li puoi trovare descritti nella storia qui sopra. 24 noci è la dose canonica per un litro di alcool, ma se ti piace un gusto più deciso, 3/4 noci in più si possono mettere senz’altro.
- Versa l’alcool alimentare e le noci in un grande barattolo di vetro che chiuderai con il suo tappo e lasciale al sole per 40/45 giorni, agitando tutti i giorni.
- Trascorso il periodo di macerazione prepara a parte lo sciroppo portando ad ebollizione l’acqua dove scioglierai lo zucchero. Poi lascia raffreddare.
- Intanto filtra l’alcool, ma senza buttate le noci!!! Aggiungi all’alcool lo sciroppo e lascia riposare al buio fino a fine ottobre. A questo punto puoi imbottigliare il nocito in bottigliette più piccole ed eleganti, ma aspetta Natale per cominciare a gustarlo.
E IL NOCELLO
Sarà l’anima marchigiana o sarà il gusto di sperimentare, ma io un anno ho versato le noci già sfruttate per la macerazione in un litro di buon Verdicchio e ho ripetuto tutto il procedimento: al sole, poi lo sciroppo, poi il meritato riposo. E’ venuto fuori il Nocello, molto più leggero del Nocino, ma sempre gradevole e profumato.
Provatelo. I miei amici lo apprezzano molto.