Bangnùn di acciughe alla rivana

La cambusa dell’Ammiraglio Nelson

Chissà se Lord Horatio Nelson, trionfatore di grandi battaglie navali ed ancora oggi celebrato come uno dei più grandi Ammiragli della storia, abbia mai assaggiato il Bangnùn di acciughe alla rivana? Io penso proprio di si perché questo piatto tipico di Riva Trigoso, frazione di Sestri Levante, era un piatto di mare e di costa, molto diffuso ed amato nelle bettole della riviera ligure ma soprattutto a bordo delle navi a vela che incrociavano quei mari. Proprio come avvenne all’Ammiraglio Nelson durante le guerre Napoleoniche negli anni successivi alla rivoluzione francese. Anzi la Carriera di Lord Nelson ebbe inizio proprio in quegli anni nei mari della Liguria dove aveva il compito di contrastare le manovre della flotta napoleonica e di costruire relazioni diplomatiche con la Repubblica di Genova per impedire l’avanzata dell’esercito francese in Italia. La tradizione vuole che, durante uno dei suoi soggiorni nella zona, Nelson ebbe modo di assaggiare le acciughe sotto sale liguri. Queste acciughe, pescate nel Mar Ligure e conservate con il sale grosso, erano una specialità locale molto apprezzata per il loro sapore intenso e la possibilità di una lunga conservazione, fondamentale per i viaggi per mare. La storia racconta che Nelson ne rimase talmente colpito da farne imbarcare una notevole quantità sulle sue navi come provvista. E che poi abbia continuato a rifornirsi per i suoi lunghi viaggi di questo prodotto ligure facendolo arrivare tramite i famosi Leudi, le veloci e capaci barche a vela originarie del Tigullio che hanno solcato tutto il mediterraneo fino agli inizi del XX secolo, trasportando ogni tipo di merci: dal vino ligure ai formaggi sardi, dal pesce conservato ai minerali delle miniere. 

Ci sono perfino le prove archeologiche della presenza della flotta di Nelson nelle acque liguri. Cannoni, fucili, residui di navi tra cui una grande ancora francese, trovati sui fondali di Capo Noli come resti dello scontro navale che vi si svolse nel 1795, una delle prime vittorie su Napoleone da parte di Nelson. Una vittoria che anticipa il colpo magistrale che verrà inferto ai francesi nel 1805 a Trafàlgar in una delle battaglie più decisive in assoluto della storia. Perché questa battaglia vedrà si la morte in combattimento del grande Ammiraglio, ma in cambio porrà la parola fine ai tentativi di conquista dell’Inghilterra da parte francese e un assoluto predominio sui mari da parte degli inglesi che si protrasse fino alla prima Guerra Mondiale. 

Quella sera, dopo la battaglia di Capo Noli a largo di Savona, sono sicuro che il giovane Nelson si sia rinfrancato con un Bangnun, cioè con le acciughe cotte a bagno di un intingolo di pomodoro fresco, cipolla e aromi naturali e servito caldo su delle gallette di pane che in cambusa non devono mai mancare. Tutto sapientemente preparato dal cuoco di bordo, perché no, di Riva Trigoso…

Vediamo insieme questo piatto della tradizione marinara, tipico della cucina ligure e più  particolare di Riva Trigoso e di Sestri Levante, reso famoso grazie alla Sagra del Bangnùn che si svolge ogni anno nella seconda metà di luglio in questa terra benedetta stretta tra mare e montagne. In quell’occasione vengono preparati e consumati migliaia di piatti di questa zuppa la cui  semplice descrizione non rende conto della prelibatezza di una ricetta che vede tra gli ingredienti tutti quelli più tradizionali della cucina genovese. 

 

INGREDIENTI

  • 900 gr di acciughe fresche 
  • 600 gr di pomodori ben maturi
  • 1 cipolla grande
  • 1 bicchiere di vino bianco secco 
  • 1 ciuffo di prezzemolo ed un poco di basilico
  • 2 spicchi d’aglio
  • 6 gallette del marinaio ben asciutte o in mancanza fette di pane casereccio grigliato
  • Qb olio EVO ligure e sale

PREPARAZIONE

  1.  Comincia col separare i gambi dalle foglie del prezzemolo, trita queste ultime con la cipolla e schiaccia gli spicchi d’aglio con la lama di un coltello, senza disfarlo. Poi monda le acciughe tirando via la testa insieme alle interiora e scorrendo poi il ventre col pollice per togliere la lisca. I puristi lasciano anche la lisca nelle acciughe chiuse ma devi sapere che poi farai attenzione quando le mangerai. Spella i pomodori, tagliali a metà, togli i semi poi tritali grossolanamente.
  2. Fai andare a fuoco dolce in una padella capace la cipolla tritata, l’aglio ed i gambi del prezzemolo facendo attenzione a non scurire gli aromi. Aggiungi quindi i pomodori, le foglie di basilico e un pizzico di sale grosso.
  3. Quando dopo una decina di minuti il bagnùn si sarà amalgamato cala nella padella anche le acciughe per poi continuare la cottura per altri 7/8 minuti senza che le acciughe si disfino.
  4. Ci siamo. Servi il Bagnùn mettendo nelle fondine prima le gallette (o le fette di pane grigliato)  e poi con un mestolo prendi su delicatamente le acciughe e ponile sulle gallette con abbondante zuppa di pomodoro profumato. Ricorda di completare con giro di buon olio extravergine ligure e uno sbuffo di prezzemolo tritato questo delizioso piatto di mare e di costa, corpo di mille balene…

Senti che mangi !