Vignarola
La storia
Il piezometro dell’Arch. Palpacelli
La vignarola è un cibo dello spazio-tempo.
Puoi farla solo in una finestra temporale molto ristretta: quella in cui sono buoni e maturi contemporaneamente i carciofi, le fave e i piselli.
Secondo l’andamento delle stagioni direi non più di un paio di mesi l’anno, tra aprile e maggio.
Per beccare questa finestra temporale ti dovrai servire però della macchina dello spazio-tempo. E allora sono costretto a rivelarti in gran segreto dove puoi trovare questa costruzione fantascentifica che sembra uscita da uno dei racconti di Urania che leggevo da ragazzino.
Ebbene la macchina dello spazio-tempo la trovi a Roma, in Via di Vigna Murata -tout se tient- meraviglia dell’architettura contemporanea in una città fatta di ruderi romani, chiese barocche e palazzi del dopoguerra. In realtà è un piezometro, cioè una specie di misuratore per regolare la pressione dell’acqua, progettato dell’arch. Francesco Palpacelli, e che fa parte della rete di distribuzione idrica dell’ACEA nella città capitolina. Nella rete idrica romana ce ne altri di questi enormi aggeggi dalle strane forme ma questo è il più bello, spettacolare come un’astronave venuta dal futuro. Nell’anello grande era previsto ci fosse un bar sospeso, per prendere il caffè ammirando il panorama circostante. Chissà se un giorno lo apriranno.
Consiglio una visita, preferibilmente al tramonto, quando illuminata dai i raggi del sole radente l’astronave risplende rosso oro e sembra vibrare e che stia per sollevarsi e partire per un viaggio siderale.
Se non fai in tempo a salire non fa niente. Guarda intorno a te il panorama sereno che reca ancora tracce della campagna romana. Alcuni campi sono coltivati. Per lo più carciofi e fave romanesche, ortaggi dello spazio-tempo. Quelli giusti per una bella vignarola di stagione.
– Foto di Pier Paolo –
La ricetta
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
- 1/2 Kg di piselli
- 1/2 Kg di fave
- 4 carciofi cimaroli
- 2 cipolline fresche
- 1 lattuga romana
- q.b. mentuccia romana
- olio EVO
- sale e pepe
- 1 lt di brodo vegetale
- pecorino romano
- 4 fette di pane casareccio

PREPARAZIONE
- Inizia subito a pulire le verdure sgranando le fave ed i piselli.
- Lava e conserva circa la metà dei baccelli che userai poi per il brodo vegetale. Lava la
lattuga e tagliala a strisce. - Ora monda i carciofi: taglia i gambi e conserva la metà alta più tenera, togli poi le foglie più dure e taglia le punte più scure, quindi tornisci con un coltellino attorno la corolla. Taglia i cuori che hai ottenuto a metà e con un cucchiaino strappa l’eventuale peluria interna. Taglia i carciofi a listarelle e monda della corteccia legnosa anche i gambi. Man mano che procedi con la pulizia delle varie parti dei carciofi tuffale subito in un recipiente con acqua acidulata con limone per non farli annerire.
- Monda le cipolline e conserva gli scarti. Con i baccelli che hai conservato lavati, i gambi dei carciofi puliti ed i resti delle cipolline prepara circa 1 lt. di brodo vegetale facendolo
bollire per circa 30 minuti. - Ora hai tutto e puoi avviare la cottura della vignarola ponendo in un tegame capace un abbondante giro d’olio, un pezzetto di peperoncino privato dei semi e i cipolloti affettati.
- Aiutati con poco brodo vegetale per farli appassire a fuoco dolce. Ora aggiungi i carciofi tagliati e fettine, falli rosolare e poi aggiungi un poco di brodo. Procedi cosi per le fave e dopo un pò per i piselli: li metti nel tegame, breve rosolatura e poi mestolo di brodo ripetendo l’operazione per ciascuna verdura. Fai cuocere tutto per cinque minuti ed aggiungi la lattuga tagliata. Mescola bene e dopo pochissimo, quando la lattuga sarà appena appassita ma ancora soda, spegni il fuoco. Ci siamo, dai un’altra bella mescolata.
- Ora puoi aggiustare di sale, aggiungi un pò di pepe macinato fresco e la mentucca
profumata spezzettata con le mani. - Poni le fette di pane casereccio che avrai abbrustolito in piatti fondi e irrorale con generoso olio EVO. Quindi con un mestolo riempi per bene con questa deliziosa zuppa che sa di primavera.
Senti che mangi !
